giovedì 17 settembre 2015

I Buoni, i Cattivi e... “il fumo dell'antimafia”


I Buoni, i Cattivi e... “il fumo dell'antimafia”


                                Discorsi tra Ecomulo e l'amico Bue   


Oggi ho incontrato un bue, un amico erudito, ne sa sempre una più del diavolo, che non vedevo da tempo. Mi ha parlato di cose incredibili successe in questi giorni tra gli uomini.

BUE: Ciao Ecomulo, ti vedo in forma, volevo condividere con te una riflessione. Sai, ci sono “i cattivi” e poi ci sono “i buoni”, poi a un certo punto non si comprende più nulla... chi siano gli uni e chi siano gli altri. Ieri sono stato in città, a Palermo. Qui, ultimamente, sembra non esserci confine tra quel terribile fenomeno che chiamano “mafia” ed il suo contraltare, la cosiddetta“antimafia”. La criminalità delle campagne, del territorio che uccide non esiste quasi più. Sì, c'è una delinquenza spicciola, forse maggiore, scagnozzi che domandano sempre il pizzo, ma quella organizzazione così radicata sembra avere ceduto il passo. Soprattutto per merito dei gesti eroici di persone perbene che si sono ribellate. Mi ricordo di un certo Don Pino che toglieva i bimbi dalla strada, di un certo Libero che mai avrebbe dato soldi agli esattori...tutti sempre in prima linea, soli, e poi quelli che, dopo, solo dopo, pronti a celebrarli, a portare avanti finte eucarestie!

Quella che chiamano “antimafia” appare sempre più confusa, brand, carrierismo, un posto al sole, e mischiatasi in situazioni a dir poco disdicevoli. Unta di discrezionalità, impasti ed amicizie varie. Sembra esserci una cortina di fumo che attanaglia quella voglia reale di cambiamento... che parte soprattutto e sempre dal basso...

ECOMULO : Caro Bue, penso certe volte che la nostra terra sia irredimibile, io avevo un padrone che mi raccontava tante cose, ricordo soprattutto quando mi disse una frase: “le cose cambiano per non cambiare” . E capii dopo che si riferiva a tutto questo, alla nostra bedda Sicilia. Ora appare davvero così, magari mi sbaglio ma quando qualcosa sembra cambiare, dopo gli arresti, dopo i sequestri dei beni mafiosi, dopo aver individuato i flussi di denaro, secondo il grande intuito di Giovanni Falcone, arrivano i professionisti, i “colletti bianchi” li chiamano, i figli dei padri, gli amici, succede che cala un silenzio, e tutto piomba nell'abisso, ad uno stadio di stasi...

Adesso il nuovo “caso Palermo”, ho sentito che la Procura di Caltanissetta ha aperto una indagine su tre giudici del tribunale di Palermo - Silvana Saguto (che era presidente della sezione sulle misure di prevenzione), Lorenzo Chiaromonte e Tommaso Virga, già consigliere del Csm - e il pm della Dda Dario Scaletta e su alcuni amministratori di beni. Una cosa molto triste...

BUE : I piccioli sono la rovina dell'uomo e spesso anche il bene diventa male. Le consulenze d'oro, le tavole apparecchiate. Anche al Csm è stato già aperto un fascicolo in Prima Commissione, competente su eventuali trasferimenti d'ufficio per incompatibilità. E il procuratore generale della Cassazione, Pasquale Ciccolo, ha avviato accertamenti preliminari sull'indagine della procura di Caltanissetta . Walter Virga, figlio di uno dei magistrati indagati, ha lasciato l'amministrazione giudiziaria di Rappa e Bagagli. Un terremoto insomma, solo all'inizio, che successivamente ci dirà forse chi sono i veri colpevoli...

ECOMULO: Come sempre c'è voluto una martellamento di alcuni (pochi) mezzi di informazione.
Le Iene di Italia 1 e Pino Maniaci con la sua redazione di TeleJato, una piccola televisione con sede a Partinico. Pensa, un Tribunale, quello di Palermo, che dovrebbe gestire il 43 per cento dei beni sequestrati e confiscati ai mafiosi. Non esiste ad esempio un albo degli amministratori giudiziari, che pure dovrebbe esistere, come dice la legge del 2010 (DECRETO LEGISLATIVO 4 febbraio 2010, n. 14 e successive modifiche) e tutto viene deciso dal presidente dell’ufficio delle misure di prevenzione e dei suoi sostituti, e pure le ricche parcelle... Mancano le regole nel luogo delle regole, tutto in maniera discrezionale …

BUE: amico mio, ti vedo informato, pensa, ci sono dei beni societari che da più di 15 anni sono gestiti da avvocati, non c'è trasparenza mancando l'albo, gente che non ha la visione e le competenze imprenditoriali adeguate, e spesso sono gli stessi; tante, troppe le figure istituzionali coinvolte... E poi, non si comprende quanto negativo sia il messaggio che passa: proprietà e aziende sequestrate ai mafiosi molto floride ed attive che, dopo alcuni anni, nelle mani di questi amministratori, falliscono e vanno in malora...una terra senza speranza fin quando non ci sarà un cambiamento che parta e decida dal basso e finché il fumo non sarà del tutto sparito. Adesso devo andare in stalla, ci sono altre storie che vorrei raccontarti, ma facciamo la prossima volta.

ECOMULO: ciao bue, ti lascio anche io, volevo solo ricordare cosa diceva Cicerone :

“nullum enim est tempus quod iustitia vacare debeat” (non vi è nessuna circostanza nella quale non si debba operare secondo giustizia. Cicerone I, 62)

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